LA SARNEGHERA

Chi abita sul lago d’Iseo nella zona sud-occidentale sicuramente conosce la Sarneghera, un violentissimo temporale che origina dal paese di Sarnico (da cui prende il nome – foto a sinistra) e che si spinge poi verso Iseo e si accanisce in seguito sui paesi della Franciacorta devastando ogni cosa che incontra, allagando campi, tempestando grandine, sradicando alberi, scoperchiando tetti… tutto nel giro di pochi minuti, finché non torna la quiete improvvisamente così come altrettanto improvvisamente era apparsa la fine del mondo.
La fantasia popolare, ispirata a questo fenomeno prettamente estivo, ha fatto nascere una leggenda (che come quasi tutte le leggende ha comunque un fondo di verità) che narra della bellezza e dell’amore infelice di una giovane castellana di Montisola, la più grande isola lacustre d’Europa situata proprio nel bel mezzo del lago d’Iseo.
Promessa in sposa, controvoglia, ad un nobile della Franciacorta, tutti i giorni la splendida fanciulla si recava a Sensole (uno dei comuni dell’isola), sulla sponda del lago, dove si specchiava a lungo piangendo la propria sfortuna. Un giorno, sportasi un po’ troppo, la ragazza scivolò nell’acqua e sarebbe certo annegata in quel momento se un pescatore di Sarnico, che ogni giorno passava di là per ammirare la sua bellezza, non fosse intervenuto tuffandosi in acqua per salvarla.
Nacque così,come succede sempre in questi casi, un meraviglioso amore che però durò solo finché il padre della promessa sposa non lo scoprì, impedendo alla figlia di vedere l’innamorato rinchiudendola nella torre del castello dove vivevano. Al pescatore però toccò la sorte peggiore: il castellano infatti, che era un nobile molto potente, lo fece scaraventare in una grotta profonda, nascosta fra i boschi del monte di Sarnico.
Passarono i mesi e, dopo ripetuti tentativi di fuga da parte dei due innamorati, sempre miseramente falliti, giunse quasi il giorno delle nozze, per cui il signorotto diede ordine di uccidere il pescatore. La reazione della ragazza però fu violentissima: per giorni si rifiutò di mangiare, piangendo senza sosta.
A quel punto, impietosito dal dolore della figlia, il nobile isolano concesse alla primogenita la possibilità di essere lasciata sola un’ultima volta in riva al lago. Nello stesso momento in cui la bella fanciulla si specchiò nell’acqua, il cielo diventò cupo come la notte e le onde si alzarono schiumose e minacciose, mentre un vento impetuoso portò alle sue orecchie un lungo e straziante urlo, quello del suo innamorato che stava morendo proprio in quel momento.
Senza pensarci nemmeno un secondo, dopo una preghiera e dopo aver salutato i paesaggi in cui era cresciuta, la bella castellana si gettò in acqua per potersi finalmente ricongiungere con il suo perduto amore.
La leggenda narra che quando la Sarneghera si scatena, i due innamorati si stanno cercando e chiamando dal fondo del lago e che il cielo, da Sarnico, per vendetta si scaglia su Montisola e sulle terre di Franciacorta trasformando in grandine le lacrime degli sventurati amanti.

14/02/2008, Davide Longoni