AMERICAN PSYCHO

“American psycho” (522 pagine; 12 euro; Einaudi) è il romanzo probabilmente più conosciuto di Bret Easton Ellis (ma vi consiglio anche la lettura di “Meno di Zero”, “Glamorama” e di “Imperial Bedrooms”, appena uscito), capace di raggiungere vette di sadismo e di pazzia che forse solo un´opera infausta come “Le centoventi giornate di Sodoma” del marquis de Sade (pur incompiuta) era stata capace di esplorare, nonché antesignano, di molti “torture porn” moderni: è un’opera davvero scorrevole, speciale, unica, straordinaria.

La voglia di recensire questo autentico CAPOLAVORO della letteratura moderna è tanta. Ma la paura di non rendergli minimamente giustizia è altrettanto grande. Beh, ci provo…

Cominciamo con la storia. Anni ’80. Patrick Bateman è un rampante yuppie newyorkese di successo. Laureato ad Harvard in alta finanza, appartiene ad una famiglia estremamente ricca ed un intero grattacielo nel cuore di Manhattan è praticamente tutto suo (chi ha detto “Twin Towers”?). Non fatevi ingannare: Patrick non è affatto “il ragazzo della porta accanto”, come lo definisce la sua fidanzata: è un uomo assolutamente freddo e insensibile, il più freddo che abbiate mai conosciuto, un vero e proprio ICEBERG, nel quale i sentimenti più profondi come l’amore e la compassione permangono imprigionati in un permafrost inattaccabile, mentre quelli che riescono ad affiorare sono solo i più volgari e superficiali, come il DISPREZZO per chi non è come lui e l’INVIDIA.

A Pat della vita interessano solo 4 cose:
1) I film horror, di cui è letteralmente un divoratore accanito, arrivando a noleggiare la cassetta di “Omicidio a luci rosse” per ben 36 volte consecutive.
2) Le ragazze “corpoduro”, che tratta come sgualdrine, ma a loro va bene lo stesso così perchè lui “E’ COSI’ CARINO”.
3) La palestra: se non fa la sue 2 ore giornaliere di esercizi alla panca si sente a disagio. In effetti Pat è OSSESSIONATO dal proprio aspetto fisico, arrivando a sentirsi quasi male se gli si scompiglia la piega dei capelli ingelatinati.
4) Gli omicidi. EFFERATI OMICIDI.

Questa in ordine crescente di importanza, di tempo dedicato e di energie impiegate la sua scaletta giornaliera.

Ah, dimenticavo la cocaina e gli steroidi anabolizzanti di cui fa larghissimo uso… …E per sorvolare sull’autentica MANIA CLASSIFICATRICE che Bateman ha per tutto ciò che è OGGETTO, dai vestiti – di cui riconosce a distanza di 50 metri marca e prezzo indicativo – agli accessori, ai complementi d’arredamento, ignorando invece totalmente ogni SOGGETTO che gli si para davanti. Questo, però, mi sembra un complemento dello sconfinato narcisismo di Patrick e quindi preferisco includerlo nel punto 3.

Bret Easton Ellis con questo libro traccia un quadro assolutamente terribile degli anni ’80: gli anni del nuovo “lasseiz faire” americano in campo internazionale (“reaganismo”), della smodata superficialità dei costumi, del neo-consumismo-senza-cervello, del “chissenefrega”, della “Milano da bere” (ricordate lo spot?), della PLASTICA, del nuovo boom economico della borsa americana, dei fighetti rampanti, incravattati e ingessati che scorrazzano nelle notti newyorkesi, sentendosi veri e propri padroni del mondo mentre sorseggiano un aperitivo esotico nel bar più alla moda della Grande Mela, mangiano minuscoli piatti -dai contenuti abbastanza indecifrabili- in ristoranti da 1000 dollari a persona (Bateman, però, non riuscirà mai ad entrare nel mitico Dorsia, cosa che lo fa letteralmente impazzire di rabbia!) e trascorrono dopo-cena a base dei migliori champagne nelle discoteche più esclusive della città.

In questo mondo fatto di rapporti estremamente superficiali, in cui tutti questi “galletti” fanno finta di conoscersi fra di loro, ma in cui nessuno di solito azzecca il nome degli altri (Bateman finisce spesso per accettare che lo chiamino con nomi diversi dal suo), in cui le ragazze e le fidanzate girano dall’uno all’altro come la coca che sale nelle loro narici ogni sera, in cui non c’è NESSUNA PIETA’ per i più deboli e poveri, Bateman, che stupido non è (ricordo come di solito il QI dei serial killer sia genericamente più alto della media), finalmente riesce a domandarsi “CHI SONO?”, “QUAL E’ IL MIO POSTO NELLA SOCIETA’?”, “HA VERAMENTE UN SENSO TUTTO QUESTO?”. Pat una risposta vera non ce l’ha. Si accorge di ESSERE VUOTO DENTRO e in quello che, secondo me, è un INCREDIBILE MIX DI FOLLIA, ALIENAZIONE E SOLITUDINE, si getta a capofitto, sempre di più, ogni giorno un gradino più in basso. Ma che dico? Ogni giorno una rampa di scale più in basso, in un’autentica ORGIA DI SANGUE. Ogni volta più allucinante. Ributtante. Oscena. Inconcepibile. Tanto! VUOTO PER VUOTO….

“Mi vedi?” Chiede Pat alla neo-fidanzata, sperando che almeno in lei si possa trovare la soluzione al proprio SENTIRSI MERDA DANZANTE E CANTANTE DEL MONDO. “Certo che ti vedo, Patrick!”. Risponde lei che è a mezzo metro. “No. Tu non riesci a vedermi DAVVERO.”

“American Psycho” è un PORNO-HORROR. In esso, infatti, il lato sessuale è fondamentale: Bateman invita a casa le ragazze più belle della città e, in un apocalittico crescendo di sesso estremo e brutalità varie, le fa proprio a pezzi. L’una dopo l’altra. In scene talmente raccapriccianti e forti che dubito possano mai essere eguagliate da altri scrittori in romanzi altrettanto stilisticamente
validi. Le scene raccontate (a parte per le penetrazioni) mi hanno ricordato molto l’odissea sanguinaria di Martin nell’omonimo film (da noi “Wampyr”) di George A.Romero, uscito nel 1976 e quindi precedente alla storia narrata da Ellis.

Incapace di farla finita con gli omicidi – cosa che probabilmente segnerebbe la fine anche della sua di vita – Pat, verso il quale comunque non mi è stato possibile non provare anche un briciolo di
pena e di compassione, cercherà – più o meno consciamente – di frasi scoprire dalla polizia. Ma invano.

Le risposte che Pat cerca non le troverà mai. Non le vuole trovare. Si diverte troppo. In fondo…. IN FONDO.

Nel 2007 è uscito “Lunar Park”, in cui lo scrittore “resuscita” il Patrick Bateman di “American Psycho”. Nel libro, Ellis è l´indiziato principale di una catena di omicidi e viene perseguitato dallo stesso Pat, il gelido angelo della morte che gli ha dato il successo.

RRRRRR!!! SBAGLIATO! QUESTA NON E’ UNA VIA DI USCITA. RIPROVA UN’ALTRA VOLTA E (FORSE) SARAI PIU’ FORTUNATO. RIPROVA IN UN’ALTRA VITA…

Giuseppe Conti