LA LOCANDA DEL VENTO

Siamo lieti di annunciare a tutti gli amanti della “musica fantastica” che, dopo il grande successo de “Lo Spirito delle Foglie”, sono tornati i Lingalad (Giuseppe Festa: voce, chitarra, flauti; Claudio Morlotti: chitarre, strumenti etnici e antichi; Fabio Ardizzone: basso; Giorgio Parato: batteria, chitarra, pianoforte e Luca Pierpaoli: chitarra): la popolare formazione lombarda ha infatti appena pubblicato il suo nuovo disco con la Lizard, “La Locanda del Vento”, 15 racconti corali e intimi, tra folk-rock e incanti acustici. 

“La Locanda del Vento” è il quinto album dei Lingalad, tornati in azione dopo cinque anni di assenza dagli studi di registrazione. Un lustro di grandi attività per la popolare formazione lombarda, che nel corso degli ultimi anni ha intensificato i concerti e nel 2009 ha vinto il prestigioso premio “Talenti per natura” di Radio Lifegate. “La Locanda del Vento” è l’ideale prosecuzione del precedente album “Lo Spirito delle Foglie”: i Lingalad infatti hanno approfondito tematiche legate al mondo della natura e delle sue allegorie. Con il quinto disco, la band fa un passo ulteriore in avanti per raccontare le sue storie.
“La Locanda del Vento” è come un album di ricordi, un vecchio scrigno dove ogni cosa ritrovata ha una sua storia: si tratta di quindici brani che raccontano vicende umane dimenticate e riportate alla luce dal gruppo. Come ha affermato Giuseppe Festa in una recente intervista con l’attore Bruce Hopkins (ben noto per la sua partecipazione a “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson) per la neozelandese Radio Live: “Abbiamo immaginato un luogo in cui si possano ascoltare storie. Storie che negli ultimi anni abbiamo raccolto da piccoli villaggi sparsi per tutta Italia, storie quasi dimenticate che ogni tanto il vento porta con sé. Noi le abbiamo messe in musica, forse preservandole dalla dimenticanza”.

Per questo nuovo lavoro cambia quindi la prospettiva stilistica dei Lingalad: i quindici racconti viaggiano tra folk-rock, pop-rock acustico ricamato con strumenti etnici e antichi, le consuete atmosfere celtiche e popolari, ben racchiuse nel suggestivo lavoro grafico di Alessandra Simonini. E’ un album figlio di uno spirito di gruppo, con la partecipazione e l’entusiasmo di tutti i componenti della band. Per l’occasione, i Lingalad hanno avuto anche la presenza di prestigiosi special guest: il cantautore Davide Camerin nella commovente “Toni il matto”; gli attori e doppiatori Gianni Musy e Davide Perino in “I boschi della Luna”; lo stesso Musy, voce italiana di Gandalf nella celebre saga di Tolkien, ha scritto il testo di “Madre mia”; Roberto Scola ha suonato la fisarmonica in “Il profumo del tempo”; la voce di Francesca Cazzulani ha accompagnato “Alice”, mentre Sara Romoli ha cantato in “Aria oltre le stelle”.

Per la prima volta i Lingalad si avvalgono di una casa discografica: la Lizard Records di Loris Furlan, sempre attenta alle proposte di qualità del mondo indipendente italiano.

Una storia curiosa e unica quella della band: gruppo italiano (sono originari di Bergamo) che suona in giro per il mondo (New York, Toronto, Bruxelles, Amsterdam…) pur mantenendo la propria indipendenza discografica, è stato perfino invitato in Canada a suonare alla prima mondiale del film “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson. Degna di nota è la lettera di complimenti ricevuta da Priscilla Tolkien, figlia del professore di Oxford. I Lingalad hanno realizzato in tutto cinque cd: “Voci dalla Terra di Mezzo” (dedicato al Signore degli Anelli), “Il Canto degli Alberi” (solo strumentale), “Lingalad in concerto” (registrato nella Chiesa Vecchia di Predore), “Lo Spirito delle Foglie” e i. recente “La Locanda del Vento”. La band lombarda ha anche all’attivo un dvd dal titolo “I Sentieri di Lingalad” (della durata di 1h e 30m), che contiene tra l’altro un video in pellicola 35 mm prodotto dalla Filmaker di Asola (Mn) con la direzione della fotografia del ben noto Gigi Palumbo.

Nel 2006 il cd “Il Canto degli Alberi” si è classificato al secondo posto al concorso nazionale promosso dalla TOAST RECORDS per il M.E.I. di Faenza, mentre il cantante del gruppo, Giuseppe Festa,  nel 2006 ha pubblicato il  romanzo “I Boschi della Luna” per Larcher Editore. Dal febbraio 2008 è dinoltre isponibile nelle librerie il libro-biografia “La musica dei Lingalad: da Tolkien ai Segreti della Natura” di Donato Zoppo, edito da Bastogi (210 pagine a colori + cd antologico con tre brani inediti). Nel 2009 i Lingalad si classificano primi al concorso di Radio LIFE GATE “Talenti per Natura” con il video “Il Vecchio Lupo”. Nel 2010 esce il cd “La Locanda del Vento” (Lizard Records) e nell’agosto dello stesso anno sono ospiti della radio neozelandese RADIO LIVE, mentre la radio nazionale svizzera RETE UNO trasmette il brano “I Boschi della Luna”, con la partecipazione dell’attore Gianni Musy.

Giusto per capire meglio come nascono le storie cantate dai Lingalad, vi proponiamo un estratto dall’intervista di Giuseppe Festa a Radio Live New Zeland in cui parla della storia di Toni (al secolo Antonio Paggi di Rovere Veronese – Verona): “Due nostri amici, Daniela e Tiziano, hanno acquistato una vecchia casa in pietra, abbandonata da decenni e considerata maledetta. Un tempo vi abitò Toni, uno scalpellino di straordinaria abilità, che partì per la guerra e tornò matto, almeno secondo i suoi compaesani.

Da allora non volle più vedere quasi nessuno, si ritirò nei boschi e costruì, pietra dopo pietra, la casa che ancora oggi troneggia su un colle in tutta la sua lucente bellezza. La casa di Toni guardava la valle con grandissime finestre, mentre in direzione di un sentiero che usciva dal bosco quell’uomo aveva ricavato nel muro uno stretto pertugio, un vero e proprio spioncino militare. Gli abitanti del paese dicevano che quel matto aveva scavato, sotto la sua casa, dei tunnel sotterranei, luoghi bui e maledetti.

E infatti, come hanno scoperto i nostri amici, Toni aveva effettivamente scavato un passaggio segreto che lo portava al di là del prato. Perché? Forse la sua follia sapeva di preveggenza? Fatto sta che, come riportano le cronache comunali, un giorno una pattuglia di tedeschi risalì la valle con l’intento di reclutare con la forza cavapietre e scalpellini da impegnare in opere militari. Arrivarono alla casa di Toni proprio attraverso quel sentiero che lui tanto temeva. Toni venne sorpreso sull’uscio di casa, urlò qualcosa e tentò di fuggire, ma non fece in tempo a raggiungere la sua segreta via di fuga. Una raffica di mitra lo uccise sul posto.

Prima di morire, abbiamo immaginato questo pensiero attraversare la mente di Toni:

“Poco prima di chiudere gli occhi ormai stanchi

Ricordo di essermi chiesto: “In fondo…chi è il matto?”

La canzone si chiude con queste parole.

Da allora nessuno ha più voluto mettere piede in quella casa, tranne i nostri amici, ai quali auguriamo di far rivivere in quelle pietre il sogno di Toni.

La canzone è cantata in duetto: la voce di Toni è di Davide Camerin, mentre io interpreto la voce della gente del villaggio”.

Per informazioni e acquisti vi suggeriamo di dare un’occhiata al sito dei Lingalad.

“Vi aspettiamo alla Locanda: socchiudete la porta per non far passare altro rumore, se non il sussurro del vento”…

Buon ascolto!

Davide Longoni