LA RAGAZZA SUL MAGGIOLONE GIALLO 12

Risaie di sangue

- Non toccate niente, è uno spettacolaccio – fa il commissario ai due giornalisti di La sesia.

Il cadavere di Anna è riverso a faccia in sotto, dentro una risaia. Sulla schiena ci sono due buchi lunghi e stretti. La risaia ha l’acqua completamente rossa di sangue.

- Le tracce dei pneumatici, i due fori… – il commissario dice sottovoce al suo vice – poi voglio sapere tutto di lei… Guarda com’è vestita! – e indica il cadavere con una smorfia.

E’ mattino presto e il vento è calato parecchio. Il puzzo dei campi penetra nei polmoni, nei muri delle case, attraversa tutto come un morbo fradicio. Sulla statale per Vercelli, le prime macchine corrono frenetiche, attutite dal silenzio del mattino.

 

- Sì, Signor Questore, è come sospettavamo – il commissario è seduto con le gambe a squadra, con un dito batte nervosamente sulla coscia.

- Una lucciola – il Questore si gratta il pizzo.

Il commissario annuisce, con uno sguardo da iena, i capelli impomatati all’indietro.

- Dieci colpi di coltello alla schiena – il commissario guarda il Questore dritto negli occhi – forse un cliente, un pervertito… – respira profondamente – … O un regolamento di conti. -

- Già – il Questore fa ballare leggermente gli angoli delle labbra – in quegli ambienti lì… -

- Sì esatto, Signor Questore… In quei postacci è strano se campi alla vecchiaia! – e serra il viso in un ghigno forzato.

- Inutile cercare altrove – sibila il Questore.

Il commissario annuisce.

- Parenti? – chiede il Questore alzando gli occhi d’improvviso.

- Un’orfana – dice il commissario a chiare lettere. Poi si alza e saluta con una reverenza sollecita il Questore.

- Commissario – si sente chiamare mentre sta abbassando la maniglia della porta – non ci perda una vita – Il Questore agita la mano – sono cose già scritte.

(12 – continua)

Daniele Vacchino