LA DEA DELLA CITTA’ PERDUTA

SCHEDA TECNICA
Titolo originale: She
Anno: 1965
Regia: Robert Day
Soggetto: dal romanzo "La donna eterna" di H. R. Haggard
Sceneggiatura: David Chantler
Direttore della fotografia: Harry Waxman
Montaggio: James Needs
Musica: James Bernard
Effetti Speciali: George Blackwell, Roy Ashton e Leslie Bowie
Produzione: Michael Carreras
Origine: GB
Durata: 1h 46’
 
CAST
Peter Cushing, Ursula Andress, John Richardson, Christopher Lee, Andrè Morrell, Bernard Cribbins
 
TRAMA
Gli esploratori inglesi Horace Holly e Leo Vincey sono spinti da una donna misteriosa e bellissima, Ayesha, a raggiungere la perduta città di Kor, nel profondo dell’Africa. Dopo un viaggio pericoloso i due scoprono nella regione sconosciuta i resti di una millenaria società di discendenza greco-egizia, sopravvissuta nei secoli, governata dalla Donna Eterna, Ayesha l’Immortale. La Regina di Kor ha individuato in Leo la reincarnazione del suo amante perduto Callicrate e vuole a tutti i costi rendere immortale anche l’esploratore inglese, già perdutamente innamorato di lei. Holly scopre che la stessa Ayesha, in un folle moto di gelosia, uccise a suo tempo Callicrate e che gli uomini nella città di Kor sono considerati alla stregua di schiavi sacrificabili. Cercando in tutti i modi di liberare Leo dall’ipnotica fascinazione della stupenda Ayesha e confrontandosi allo stesso tempo col subdolo sacerdote Billani, Holly provoca una ribellione degli schiavi. Ma Leo si sta avvicinando alla Colonna della Vita, un fuoco perenne in grado di donare l’immortalità a chi lo attraversa. Ayesha lo precede ma sottoponendosi per la seconda volta all’irradiazione il suo corpo comincia a deperire ed invecchiare a vista d’occhio. Per la Regina è la fine, e i due esploratori, con Leo ormai immortale, possono così abbandonare la città perduta di Kor.
 
NOTE
Ennesima versione cinematografica (dopo le precedenti sei, tutte mute, dirette rispettivamente da George Méliès nel 1899, da Porter nel 1908, da anonimo nel 1911, da Will Baker nel 1916, da Kenean Buel nel 1917 e da Leander De Cordova nel 1925) del famoso romanzo del 1887 di Haggard, ma non migliore di quella del 1935 intitolata La donna eterna, di Irving Pichel e Lansing Holden (con Randolph Scott ed Helen Gahagan, la sola a cogliere appieno l’atmosfera misteriosa e meravigliosa del testo letterario, riproducendola in immagini che conservano il vero fascino dei mondi perduti, di indomiti esploratori, di paesaggi sconosciuti, di riti religiosi e soprattutto di senso dell’avventura), questa pellicola è una co-produzione Hammer-MGM, cosa che comporta più capitali in gioco ma meno ritmo della narrazione. Visivamente vi sono buoni momenti ma per l’appunto tensione e dinamicità sono fiacchi. Cushing, Lee, e Morrell si ritrovano assieme dopo il capolavoro La furia dei Baskerville di Terence Fisher, 1959, in ruoli decisamente meno convincenti (Lee è un sacerdote egizio, Morrell addirittura un selvaggio di colore!). Degno di essere ricordato solo per la fulgida presenza di Ursula Andress, che allora rivaleggiava con la Raquel Welch di Un milione d’anni fa, pellicole spesso abbinate assieme. Vi fu un sequel l’anno successivo, La donna venuta dal passato di Cliff Owens, nel quale del vecchio cast riappare solo John Richardson e Ayesha è interpretata da una vacua Olinka Barova.

30/10/2007, Michele Tetro