LA POZZANGHERA

Questa mattina mi sono svegliato di cattivo umore. Le coperte sono tutte aggrovigliate, forse ho avuto un sonno molto agitato.
Mi alzo dal letto, ma mi sento molto stanco: non sto in piedi e la vista mi si appanna. Alzo le serrande e vedo che piove. Grosse nuvole nere si muovono nel cielo e qualcuna ha una forma così strana da sembrare un drago dagli artigli acuminati.
Mentre mi faccio la barba penso ai molti impegni che come al solito mi riempiranno la giornata e non mi lasceranno neanche un minuto per rilassarmi.
Vestito di tutto punto, esco di casa ma noto che la pioggia ha aumentato la sua intensità. Non mi resta che aprire l’ombrello ed avviarmi verso la mia automobile che si trova davanti al cancello della mia villa. Con mia grande sorpresa noto che nel giardino si è formata una grossa pozzanghera, che la pioggia continua a riempire.
Non do molto peso alla cosa e penso che l’acqua della pozzanghera si assorbirà pian piano e il problema si risolverà da solo.
Mentre entro in macchina vedo che arriva di gran fretta la mia donna di servizio, la signora Nesbitt; fortuna che c’è lei, altrimenti la mia casa rimarrebbe tutta in disordine. Già, perché io sono divorziato e le faccende di casa proprio non le so fare.
 
 
 
Finalmente a casa. Una giornata davvero stressante, ricca di impegni di lavoro. La pioggia non ha mai smesso di cadere e fuori è così umido che non si vede anima viva in giro.
Scosto le tende della finestra e vedo che la pozzanghera è sempre là, ma, nonostante la pioggia battente, non sembra né aumentata né diminuita e ha qualcosa di strano, di misterioso che non riesco a spiegarmi. Ma non ci faccio caso e vado a dormire: sono stanchissimo, tanto che cado subito in un sonno profondo.
 
 
Non so quanto tempo sia passato, ma improvvisamente mi sveglio e sento subito una strana sensazione, come un pericolo imminente. Dalla finestra si vede una luce che illumina debolmente la stanza. Mi alzo e apro la finestra e mi accorgo che la luce, di un colore azzurro chiaro, proviene dalla pozzanghera. E’ un fatto strano, ma bellissimo, perché la luce non dà fastidio agli occhi. Ma ecco che improvvisamente la luce si spegne e tutto ripiomba nel buio più assoluto.
 
 
 
E’ di nuovo mattino e svegliandomi mi ricordo vagamente di quello strano fenomeno, ma mi convinco che deve essere stato il mio solito brutto sogno. Mi accorgo che la donna delle pulizie ha già iniziato il suo lavoro e, guardando l’orologio, vedo che sono le nove.
Con uno scatto balzo giù dal letto, mi vesto in fretta ed esco di casa. Mi preparo psicologicamente alla sfuriata del mio direttore per il mio vergognoso ritardo.
Uscendo di casa noto che la pozzanghera è ancora lì e, nonostante ci sia un bel sole, l’acqua non accenna minimamente ad assorbirsi.
Ma non ci faccio caso e salgo velocemente in auto. Vado così di fretta che faccio urlare le ruote sull’asfalto, partendo poi come una freccia.
 
 
Dopo una intensa giornata passata in ufficio rieccomi finalmente a casa, stanco e affamato. Mi preparo un hamburger, ma, mentre sto per dare il primo morso, ecco che la stanza viene di nuovo invasa da quella strana luce azzurra.
Corro alla finestra e vedo che la luce proviene da quella pozzanghera.
Ripenso alla notte passata: sicuramente non era un sogno.
Però che strano… non ho mai visto una luce che esce da una pozzanghera: voglio vederci chiaro in questa faccenda, altrimenti potrei diventare pazzo!
Deciso a risolvere il mistero, esco di casa e vado verso la pozzanghera. Ora mi trovo sul bordo e la luce mi avvolge completamente… è una bellissima sensazione, come di una pace interiore.
Lentamente nello specchio dell’acqua vedo che comincia ad apparire uno strano paesaggio. Quando il tutto è più chiaro, si può vedere in lontananza una specie di città futuristica e, intorno a questa, una foresta di un verde sfolgorante.
Il cielo è limpidissimo e poco lontano un ruscello scorre e la sua acqua è così trasparente che sembra non esistere. Non avevo mai visto niente del genere e rimango letteralmente a bocca aperta.
Dalla città si avvicinano due figure e quando sono più vicine vedo che sono due bellissime ragazze.
Una di loro si avvicina di più… e non è un’illusione, perché riesco proprio a sentire la sua presenza.
La ragazza tende la sua mano verso la mia e io automaticamente prendo la sua. Lei mi fa cenno di seguirla ed è talmente bella che io non posso fare a meno di andare verso di lei.
Lentamente avanzo fino a che mi trovo esattamente dall’altra parte della pozzanghera.
Mi sento felice e non ho nessuna intenzione di tornare indietro.
Dietro di me la luce azzurra si spegne e non mi importa più niente del mondo in cui vivevo prima… ormai mi trovo qui e sono felice.
 
 
Il mattino dopo, la signora delle pulizie entra in casa per iniziare come tutte le mattine il suo lavoro. Nel soggiorno regna uno strano silenzio.
La signora Nesbitt pensa che il padrone di casa sia già andato a lavorare.
Improvvisamente, mentre lucida il vetro della finestra, nota che nel giardino c’è una pozzanghera che emana una misteriosa luce azzurrina.
-         Che strano, si chiede, sarà meglio che vada a vedere!
E così esce di casa e si dirige verso la pozzanghera e si avvicina fino a che la luce la avvolge completamente…
 
Originariamente pubblicato sul numero 7 de LA ZONA MORTA, settembre 1991

Corretto e ampliato per il sito LA ZONA MORTA, ottobre 2007

30/12/2007, Tonino Basile