SCAMBIO DI TESTE 23

23.

     Brutta bestia la paura. Brutta davvero.

     Io non so cosa sia la paura. La vedo riflessa negli occhi degli altri, la sento calare improvvisa quando una ragazzina mi capita tra le mani. È come un senso di disagio che fa sudare, emana un misto di pessimi odori, un miscuglio di feci e umori animali. Vivo della paura degli altri, me ne cibo come di carne fresca. Dispenso paura ma non ne soffro. Brutta bestia la paura. Davvero.

     E adesso vago in questa notte in preda a un improvviso desiderio che mi sale dalle viscere e mi fa soffocare. Non riesco a pensare ad altro che a soddisfarlo. È come una schiavitù che mi lega, questo bisogno di dare amore, la necessità di ricevere amore, l’ineluttabilità di consegnare a ciascuno il proprio destino.

     Sono schiavo della mia sorte di angelo immortale dispensatore di morte. Sono l’unico che può far capire davvero fino in fondo cosa sia l’amore. Vedo persone calcare le strade della notte senza una meta. Non sanno che la loro meta potrei essere io. E allora non avrebbero bisogno di attenderne altre. Hanno soltanto la fortuna che questa non è una  notte come le altre. Resto indeciso a lungo. Non posso scegliere una delle tante donne che calpestano il lungomare, non servirebbe a placare la mia rabbia profonda che mi sconvolge dall’interno. Penso che esiste soltanto un modo per placare il bisogno profondo d’amore e morte che mi pervade.

     Distruggere la fonte che genera la vita.

     Fermare la sorgente.

     Soltanto questo può placare rabbia e dolore in un colpo solo.

     La madre che accompagna la vita dei figli e li tiene per mano.

     Sarà lei l’ultima vittima da gettare nella battigia d’una spiaggia deserta, accanto alle carcasse putrefatte dei gabbiani e alle barche dei pescatori. Sarà lei cibo per i pesci e per i gatti randagi famelici che vagano lungo le strade del porto di prima mattina.

     Sconfiggere la madre. Questo è il mio nuovo compito.

     Il più esaltante. Perché è dalla madre che nasce dolore e morte.

     Perché è dalla  madre che nasce l’amore. E talvolta la paura.

     E io non voglio avere paura.

     Mai.

(23 – continua)

Gordiano Lupi