LE STREGHE DI MONDRAGON

Mondragon è una splendida collina che si trova nei pressi di Lazise (foto a sinistra) sul lago di Garda, sulla quale sorgono alcuni gruppi di case coloniche. Il nome significa “monte del dragone” e sulla sua sommità, un tempo remoto, sorgeva un castello in cui si diceva che abitassero streghe e draghi.
Durante le notti la gente scorgeva spesso strane luci provenire proprio dal maniero e si udivano misteriosi rumori, grida e ululati, per cui il popolo, dopo il tramonto, si barricava in casa per paura di fare brutti incontri.
Narra la leggenda che addirittura esistesse un passaggio segreto sotterraneo che collegava direttamente il castello con il centro di Lazise, esattamente a fior d’acqua presso il porto (foto a destra), dove erano ormeggiate le barche, tra cui quella adibita al trasporto merci. Il barcaiolo aveva notato che, ogni giorno seguente ad una notte di temporale, trovava l’imbarcazione in una posizione diversa rispetto a quella in cui l’aveva lasciata la sera prima e tutti gli attrezzi in disordine.
Così, durante una notte tempestosa d’estate, decise di nascondersi sulla sua barca: al battere della mezzanotte, due donne sbucarono dal cunicolo che proveniva dal castello di Mondragon e salirono sull’imbarcazione. Avevano i capelli irti e arruffati, il viso pallido e scarno, segnato da profonde rughe e gli occhi erano grandi fuori misura e ardenti come braci; il mento era allungato e sporgente, la bocca larga e il naso lungo e adunco. Non c’era ombra di dubbio: erano streghe!
Le due figure femminili ordinarono a gran voce alla barca di muoversi e si diressero magicamente verso il golfo di Salò, dove un’altra imbarcazione, proveniente dalla sponda opposta, si avvicinò a quella del barcaiolo di Lazise. Anch’essa aveva a bordo delle streghe, provenienti dalla Valle delle Strie, a nord dei monti di Salò, cioè la valle da cui ancora oggi provengono, così come allora, i temporali che si abbattono sulle terre della sponda orientale del Garda. Tra i due gruppi di streghe ebbe luogo una concitata conversazione per prendere accordi sulla direzione da dare al temporale di quella notte per portare rovina alle campagne vicine a Lazise, come rappresaglia contro alcuni contadini che nei giorni precedenti avevano osato maltrattare e far dispetti alle streghe di Mondragon.
Raggiunto l’accordo, le due imbarcazioni tornarono da dove erano venute. Quando quella di Lazise raggiunse il porto, si scatenò un furioso temporale e il proprietario della barca, ancora nascosto, dopo aver trattenuto così a lungo tensione e paura, svenne e fu rinvenuto solo all’alba da alcuni pescatori. Egli raccontò la sua avventura e gli abitanti della zona, impauriti, fecero benedire la barca.
Non si sa se la barca sia poi stata ancora usata dalle streghe, ma qualche tempo dopo il castello di Mondragon fu colpito e distrutto da un tremendo fulmine durante una notte: il temporale proveniva proprio dalla Valle delle Strie.

25/11/2007, Davide Longoni