DORIAN GRAY APPRODA A MILANO

Torniamo a parlare di spettacoli di genere fantastico con un’altra grandiosa piece teatrale presentata dal Teatro Caboto di Milano, in collaborazione con A.T.E. Questa volta, fino al 30 maggio, sarà di scene “il ritratto di Dorian Gray”di Oscar Wilde. Gli spettacoli si terranno come di consueto dal mercoledì al sabato alle ore 21.00 e la domenica alle ore 16.00, mentre lunedì e martedì sarà tenuto il turno di  riposo.

La nuova rappresentazione messa in scena, della durata di un’ora e mezza senza intervallo, vuole mettere in scena i capitoli più rappresentativi del celebre romanzo di Oscar Wilde, rimanendo fedele alla scrittura letteraria, ma allo stesso tempo dando alla trasposizione teatrale una forma agile e moderna maggiormente fruibile dallo spettatore di oggi.

La chiave drammaturgia dello spettacolo consiste in una ponderata alternanza tra il testo del romanzo agito dai personaggi in scena e stralci dagli atti processuali che hanno visto protagonista lo stesso scrittore.
Il cast è formato da: Mirko Lucchini che indossa la maschera del protagonista e che con il suo volto pulito riesce a trasformarsi nel mostruoso personaggio che incarna. Il suo mitico patto col diavolo è suggellato da un ritratto che rappresenta la corruzione del protagonista. Nella mise faustiana di Lord Henry Wotton, troviamo Gianluca Frigerio, che sovraccarica la sua performance con tempra e sagacia, specie quando sfoggia la nota serie di aforismi che fanno del suo personaggio un cinico edonista. Marco Signorile porta in scena, con rigore mimetico, l’identikit archetipico del moralismo che ben poco ha a che fare l’ethos, attraverso il personaggio del pittore Basil. Nel doppio ruolo dell’Autore e del suo super-io giudicante troviamo Claudio Nicolai, un Wilde oscillante tra euforia e depressione. Vacuo nell’eloquio del suo personaggio, Alberto Baraghini riproduce l’accidia e la
convenzionalità del Giudice. Garbata e misurata la Sybil di Denise Brambillasca. Quest’ultima insieme a Jennifer Bovio dà vita agli intermezzi sensuali.

Regia e drammaturgia sono di Anna Battaglia che così commenta il suo lavoro: “Dorian Gray gothic metal: combattimento di Angeli e Demoni nella società dello spettacolo. Oscar Wilde è uno
dei più giovani autori del teatro contemporaneo, se letto come acutissimo critico di costume e non come “zia” vittoriana un po’ trasgressiva e sovrappeso. Il nucleo creativo dell’intera opera wildiana e di Dorian Gray in particolare è l’identità sessuale: identità liberata, che sfugge e rifugge da una classificazione schematica e riduttiva. Non ha certo bisogno di difese d’ufficio o di giustificazioni politically correct, il campione di una vita estetica contrapposta all’ipocrisia di ogni moralismo repressivo. Non è quindi superficiale l’identificazione dell’Autore con la sua Opera. La versione teatrale duplica Autore e Testo nel doppio livello narrativo e biografico. V’invito perciò a seguirmi in un percorso sensuale e processuale. Per processuale, intendo alludere sia all’aspetto giuridico-persecutorio di un’integralismo che non conosce religione nei confronti di Wilde sia al procedimento creativo che si identifica nel protagonista Dorian Gray.”

Per informazioni e prenotazioni vi rimandiamo al sito del Teatro Caboto.

Buon divertimento!

Davide Longoni