LA DEA MADRE 07

“Hanno sedici anni e un giro di fidanzati segreti,

gelosie morbose, orge, lesbicate…

Non mi sorprenderebbe

se scoprissero che si drogano!”

Cosa avete fatto a Solange?

di Massimo Dallamano, 1972

Personaggi principali

Aurora: studentessa diciannovenne del Liceo Malatesta

Flora: ex compagna di classe di Aurora e sua migliore amica

Chiara: studentessa del Liceo Malatesta e cameriera del locale Movida

Luca Del Rio: ventenne di buona famiglia, ex studente del Liceo Malatesta, fidanzato di Aurora

Danilo Crescenzi: trentenne agente immobiliare

Linda Lanzi: proprietaria del locale Movida e fidanzata di Danilo

Simone D’Avanzi: disoccupato, amico di Danilo

Iuri Casalino: 40enne milionario, amante di Chiara

Gianluca: studente pluriripetente del Malatesta, fidanzato di Flora

7-

Danilo allenta la cravatta, ravvia i capelli e lancia l’automobile sulla strada resa fresca dalla sera alle porte. Non è più un sospettato (la polizia, nelle ore in cui è avvenuto l’omicidio di Flora, era di guardia alla sua porta). Ora le attenzioni di inquirenti e media si focalizzano su Gianluca, il fidanzato di Flora, studente un po’ tonto del Liceo Malatesta.

Flora, dipinta dai giornali come una diciottenne instabile e ai margini del contesto sociale, era incinta. Una gravidanza al quarto mese. E Gianluca, ragazzino debole e colpito dagli strali dell’esistenza, non avrebbe retto l’impeto di una imminente paternità. Prima una vittima a portata di mano, quell’Aurora che era migliore amica della fidanzata e che tante volte si era intromessa nelle loro faccende, e poi la fidanzata in dolce attesa.

I giornali pubblicavano le foto di Gianluca in prima pagina, l’opinione pubblica faceva la conoscenza di un diciottenne solitario ed emarginato. Fioccavano interviste di psicologi sul disagio giovanile, sulla paternità inattesa, sulla difficoltà di esistere all’era di Facebook & Twitter.

E Danilo poteva tornare a scorrazzare libero, in cerca di qualche nuova avventura, magari a pagamento. E allora, in una sera deliziosa come questa, durante la quale l’estate pareva cedere il passo al primo autunno e i turisti sciamavano via dalle località balneari che, stanche, raccoglievano i cocci delle loro bisbocce, perché non apparecchiare una serata tra amiconi? La casa di Simone non distava granché e, passando sulla statale tra Ceriale ed Albenga, c’era tutto il tempo per gustare la vista di qualche donnina discinta, che muta pregava la sosta di vogliosi visitatori dal guardrail.

 

Quando Danilo ferma l’automobile sotto casa di Simone, però, l’aria non è più quella fresca e leggiadra di poco fa. E’ come se una coltre plumbea e viscosa fosse calata dall’alto; i suoni sono lontani ed il vento come intrappolato da lontane ragnatele. Anche la luce è calata e il condominio in cui abita l’amico è senza luci.

L’agente immobiliare trova il portone aperto e scende le scale della cantina (l’amico era solito aspettarlo nella sua tavernetta, allestita a mo’ di rifugio). Anche la porta della cantina è socchiusa.

Quando Danilo apre la porta, però, quel che vede lo paralizza come una lama di ghiaccio.

Simone penzola dal soffitto, una corda al collo e il capo ciondolante.

(7 – continua)

Daniele Vacchino