IL CAVIALE DEL DUBBIO

Arriva “una nuova follia carbonara”, come l’ha definita Francesca Garello, nostra vecchia conoscenza e tra i fondatori di questo progetto di scrittura collettiva: è iniziata infatti da poco la pubblicazione di un “romanzo d’appendice” di fantascienza, a firma del duo Gabriele Falcioni e Francesca Garello, di cui potete trovare una breve anticipazione sul blog carbonaro.

Si tratta di un romanzo breve dal titolo “Il caviale del dubbio” che verrà pubblicato a puntate, come i vecchi romanzi d’appendice dei quotidiani ottocenteschi. La storia costituisce un prequel al romanzo “Maiden Voyage” firmato dalla Carboneria Letteraria.

La storia verrà pubblicata settimanalmente sul sito omonimo e i vari episodi saranno scaricabili gratuitamente in formato e-book.

Questa la trama. La Marie Blue è un’astronave avveniristica costruita per realizzare un sogno: ospitare una sensazionale conferenza di pace nell’orbita di Plutone. Ma poco prima del varo uno strano incidente rimette in discussione l’obiettivo. Una presenza si aggira nel ventre oscuro del cantiere: sfuggente, mostruosa, aliena, aggressiva, assassina sono gli aggettivi che galleggiano nelle tenebre dei corridoi. Se l’area non sarà stata bonificata entro poche ore verrà applicata la Nona Direttiva che prevede la distruzione della nave e, con essa, delle ultime speranze per la Terra.

Per salvare la Marie Blue viene reclutata Flavia Hadiya Guðmundsdóttir, la datamancer che ritroveremo nel romanzo, intelletto acuto e raffinato che indulge in pratiche considerate vergognose e illegali: il consumo di cibo di contrabbando. Ad affiancarla c’è l’ispettore Oloferne Dimitryäcus, astronauta serioso e integerrimo il cui unico interesse è la propria tuta spaziale. Come potranno collaborare una investigatrice che odia lo spazio e un astronauta che si nutre solo di efficientissimo cibo sintetico?

Intorno ai novelli Holmes & Watson una galleria di personaggi folli e sopra le righe, per un’avventura surreale dentro il cantiere orbitale della Marie Blue. Dramma e delirio ma soprattutto risate, per un’investigazione fuori da ogni canone codificato.

“Il romanzo, ci racconta Francesca, presenta qualche particolarità. Non soltanto ripesca la vecchia tradizione del feuilleton (che probabilmente non è mai stata applicata a una storia di fantascienza), ma è anche stato scritto “giocando”. Io e il mio compagno di avventure abbiamo stabilito la trama solo a grandi linee, perché ci divertiva l’idea di sorprenderci a vicenda. Procedevamo “a staffetta”: quando il testo lo avevo io, mettevo i nostri personaggi (e il suo soprattutto) in situazioni complicate o ridicole da cui lui doveva tirarsi fuori, poi rimandavo il tutto a lui che faceva la stessa cosa ma al contrario.

Quanto allo stile, abbiamo scritto alcuni brani in soggettiva (nei panni del nostro personaggio o di un altro), altri invece narrandoli più tradizionalmente in terza persona come il classico “narratore onnisciente”.

Il titolo è ovviamente una citazione e un omaggio a Douglas Adams, ma c’entra molto con la trama…

Il tutto è molto umoristico (siamo due persone poco serie!), e speriamo che il nostro feuilleton di fantascienza abbia successo e faccia divertire anche coloro che magari non masticano molto il genere”.

A voi trarre le conclusioni, se il “terribile duo carbonaro” sia riuscito o meno nell’intento… buona lettura.

A cura della redazione