BARBARA BARALDI… SCARLETT E IL PREMIO BLACKWOOD

Bella, brava, elegante, eclettica… tanti sono gli aggettivi che possiamo utilizzare per definire Barbara Baraldi, che già è stata nostra ospite tempo fa e che con il passare del tempo si dimostra essere sempre più una delle migliori scrittrici del fantastico nel nostro paese. Tanti sono anche i progetti che in questo periodo la riguardano, per cui siamo andati nuovamente a trovarla per farceli raccontare.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È BARBARA BARALDI?

Una persona con una passione viscerale per la lettura e che ama raccontare storie. Ho iniziato a farlo per i miei fratelli quando erano piccoli per tenerli buoni e non ho più smesso.

PRATICAMENTE TI SEI OCCUPATA DI TUTTO UN PO’ NELLA TUA CARRIERA DI SCRITTRICE, DALLA NARRATIVA AL FUMETTO, DAL GIALLO ALL’HORROR, DAL NOIR AL FANTASY PER RAGAZZI, DALL’URBAN FANTASY ALLE FIABE RIVISITATE… IN QUALE GENERE E IN QUALE FORMA DI SCRITTURA TI TROVI PIU’ A TUO AGIO?

Sono convinta che i generi letterari siano un modo con cui i librai catalogano i libri in vendita sugli scaffali. Scrivo storie che mi piacerebbe leggere.

TI SEI OCCUPATA SIA DI RACCONTI CHE DI ROMANZI CHE DI STORIE A FUMETTI: QUALI DIFFERENZE HAI RISCONTRATO NEI DIVERSI MODI DI SCRIVERE?

Penso che ogni modo di raccontare una storia abbia il suo tipo di “magia”, i suoi punti di forza e le sue debolezze. Il romanzo offre la possibilità di una narrazione di ampio respiro, dato che il limite di battute è deciso principalmente dall’autore, e ha secondo me una maggior capacità di favorire l’immedesimazione. Il fumetto ha il grande pregio di coinvolgere maestri del pennello, e la maggior parte di loro sono autentici artisti, e di offrire il valore aggiunto dello stile grafico alla storia. Credo che le diverse tecniche di scrittura siano modi diversi per mettere ordine alle voci dei personaggi e permettere di raccontare la loro storia. Sono convinta che la vera sfida, ogni volta che ci si approccia a un diverso tipo di narrazione, consista nell’evocare il giusto incantesimo per scatenare la magia tipica di quel mezzo.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

La mia passione per le fiabe non si limita a quelle che mi raccontava mia madre durante l’infanzia. Sono una collezionista di libri di fiabe tradizionali di tutto il mondo, e credo che il romanzo fantastico sia un modo per recuperare quelle atmosfere.

TRA I TUOI ULTIMI PROGETTI SEGNALIAMO LA SAGA DI “SCARLETT”: CE NE VUOI PARLARE?

Sono orgogliosa di annunciare che – seppure con un po’ di ritardo – l’intera trilogia di Scarlett tornerà in libreria il prossimo gennaio. I lettori hanno atteso il terzo capitolo a lungo, ed è stato commovente sapere che i primi due libri sono rimasti così profondamente nei loro cuori. Posso senz’altro dire che il terzo Scarlett sarà il più “demoniaco” della saga.

QUALI SONO STATE LE DIFFICOLTA’ CHE HAI INCONTRATO NELL’AFFRONTARE I PERSONAGGI E LE AMBIENTAZIONI?

Scarlett è una saga fantasy interamente ambientata in Italia. Nasce da una mia riflessione sul mito di Persefone. Gran parte della documentazione deriva dai miei studi sul folklore e le tradizioni popolari nostrane, a cui ho mescolato un lavoro di ricerca sui miti esteri, soprattutto Asia e Est Europa.

ALTRO TUO RECENTE PROGETTO E’ LA SERIE A FUMETTI “REAL LIFE” PER LA WALT DISNEY COMPANY: DI COSA SI TRATTA?

È una serie a fumetti indirizzata alle giovanissime. Racconta la storia di tre ragazze di una high school londinese le quali, durante una punizione, immaginano di costruire il profilo del “ragazzo perfetto” su un social network. Il mistero si infittisce quando proprio “quel” ragazzo si presenta a scuola.

RECENTEMENTE SEI STATA COINVOLTA COME GIURATA DEL “PREMIO ALGERNON BLACKWOOD”, GIUNTO ALLA QUARTA EDIZIONE: COSA PUOI DIRCI IN MERITO?

La qualità dei testi proposti è impressionante. Mi auguro che questo straordinario premio sia sempre di più un trampolino di lancio per il mondo dell’editoria per gli straordinari talenti che vi partecipano.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Nell’immediato futuro c’è una storia che sto sceneggiando per la serie regolare di “Dylan Dog”. Si intitola “Le mani di una morta” e già dal titolo si intuisce l’omaggio a Carolina Invernizio, la più grande scrittrice gotica che abbiamo avuto in Italia. Un sogno lasciato nel cassetto? Fare l’archeologa, direi.

RESTIAMO IN STAND BY ALLORA NELL’ATTESA DI RITROVARTI NUOVAMENTE FRA NOI PER RACCONTARCI ALTRE STORIE… CHISSA’ CHE UNA DI QUESTE NON RIGUARDI ANCHE UN ARCHEOLOGO!

Davide Longoni