VESSEL – ORRORE IN TERRASANTA

Torna l’ormai inarrestabile Caleb Battiago con una nuova produzione indipendente e una nuova serie: si tratta di “Vessel – Orrore in Terrasanta”, primo capitolo della saga “Cannibal Crusade Serie #1”, con illustrazione di copertina di Daniele Serra. Il volume è disponibile sempre su Amazon in formato e- book: 24 pagine di pura adrenalina a 1,39 euro.

Vediamo la trama. Acri – 1084. Un ragazzo fiammingo viene colto in flagrante in atti di cannibalismo. Il mercante inglese Driskoll Cook organizzerà una punizione esemplare, grazie ai suoi feroci cani mastiff, cambiando per sempre la vita del ragazzo.

Antiochia – 1098. Le truppe crociate affamate assediano la città. Yaghisiyan, l’Emiro selgiudico, osserva dalle mura alcuni cavalieri che scavano nel loro stesso cimitero, a fianco dell’accampamento, estraggono i compagni caduti per arrostirne pezzi e divorarli. Manda degli emissari a Goffredo di Buglione, a capo delle truppe crociate, per protestare contro l’antropofagia diffusa tra gli infedeli. Nasce la leggenda dei Tafur, i diavoli viventi, i superstiti della legione degli straccioni di Pietro l’Eremita, bande di assassini, stupratori, cannibali che portano l’orrore in Terrasanta, affiancando a intermittenza gli eserciti cristiani. Un fiammingo sfregiato, Vessel, è uno dei loro capi.

Gerusalemme – 1099. L’esercito crociato guidato da Goffredo di Buglione, Tancredi D’Altavilla, Roberto di Normandia e da altri nobili sferra l’attacco decisivo alla città santa. È il giorno della presa di Gerusalemme e del massacro delle truppe egiziane e saracene e di gran parte della popolazione. Al mattatoio partecipa anche la banda di Vessel, indossando divise crociate trafugate: Chenay, la sua donna armata di roncole; Portanero il gigante iberico collezionista di organi; Serafino, l’ex-gesuita psicopatico; e tanti altri. Una brigata di orrore che approfitterà dell’abbondanza di carne e di sangue di quell’epica giornata. La bandiera crociata finalmente sventola sulle torri di Gerusalemme, la battaglia è vinta. Dalla fortezza di David Goffredo di Buglione mostra ai suoi uomini, ormai invasati, lo scroto sanguinante di Iftikhar al- Dawla, il luogotenente del Califfo. Il Santo Sepolcro è finalmente in mani cristiane. Ma gli incubi in Terrasanta continuano, sotterraneamente, nascosti dietro le pieghe della storia, ispirati da Vessel lo Sfregiato e dalle sue orde fameliche.

Caleb ci presenta con questa sua nuova opera la prima crociata come non è mai stata raccontata e immaginata. Leggiamone un estratto:

(…) A est si è spento anche il Monte degli Ulivi, dove si era accampato l’esercito romano durante l’assedio del ’70. Una massa di terra farcita di morti ebrei che aspettano, spolpati, la resurrezione. Gli osservatori di Tancredi stanno rientrando all’accampamento, dopo aver pisciato per giorni su quelle anime decomposte, sotterrate sulla sommità del monte. L’ altura di Djebel Baten al-Hawa, il “ventre del vento”, 713 metri: la migliore vista su Gerusalemme, sui preparativi di difesa.

Corvi che ruotano gli occhi, in attesa spasmodica.

Alchimie di voci, trasportate tra le fessure del vento: i canti e gli allucinati ammonimenti dei Muezin che rimbombano nelle moschee, le molli corde latine delle preghiere dei soldati crociati, inginocchiati per ricevere la sacra comunione. Una strana fusione, un intruglio avvelenato di suoni, di parole, di lingue secche. Voli diversi, ma tutti sotto penne nere.

Il piano crociato si materializza, parte l’assalto decisivo. Goffredo di Buglione sceglie di attaccare Porta Santo Stefano, il territorio è regolare e i suoi uomini possono trascinare velocemente arieti e torri d’assedio. Tancredi d’Altavilla, con la barba ormai verde di bile, vuole sfondare a nord-ovest della città, i suoi stemmi a scacchi bianchi e rossi stanno già correndo verso la Porta di Betlemme.

Le trombe suonano l’attacco generale, svegliando nuove nuvole di frecce, di dardi, di giavellotti, di pietre, di microscopiche comete. Scudi alzati, ondate di percussioni regolari. Il suono sordo del legno, di mille tamburi colpiti,  le acute grida umane: un perfetto equilibrio sinfonico.

Pentoloni d’olio bollente rovesciati, crociati cotti che sbandano per il campo di battaglia strappandosi la pelle dalla faccia per respirare. Raimondo di Tolosa, il più anziano e ricco dei capi crociati, attacca da sud, per prendere di sorpresa gli egiziani che fanno da primo schermo umano sulle mura, intenti a far fronte alle altri torri d’assedio. I suoi uomini, marchiati sul petto con due leoni su sfondo rosso, manovrano il gigantesco trabucco in posizione. La catapulta inizia il lancio di fuoco greco dentro bombe di terracotta. La maledetta miscela di pece, salnitro, zolfo, nafta e calce viva, impossibile da spegnere, si mangia uomini e cose tracciando reti incendiarie. Secchi di sabbia e aceto vengono in soccorso dei guerrieri egiziani, mutati in torce umane. Ma ormai è tardi, tizzoni neri dalle budella di porpora si lanciano dalle mura per spegnersi a terra, in mille pezzi.

Grida, detriti, sudore, polvere, sangue. Alla notte vengono strappate vescica e polmoni, le fiamme si fottono il suo buio, supernove di uomini che friggono a terra, balle di fieno incendiate e piattaforme mobili mutate in lingue di fuoco sventrano quel cielo cupo scottandolo di rosso, di smalti brillanti e sconosciuti. La terra secca beve spremute di crociati, liquami di fede, minestre di cervelli.

Finalmente le difese cedono, il ponte levatoio si schianta a terra come un meteorite bollente. Schegge di legno, sparate in ogni direzione, perforano gambe e ventri imbottiti, terminando la folle corsa nelle bocche aperte che gridano per la vittoria. Fiotti di sangue denso, teste che spruzzano come pennelli troppo carichi. Gole squarciate, colli armati dai quali colano, sul fianco, le ultime parole.

L’esercito cristiano si lancia nelle strade di Gerusalemme, divorando le piazze e gli spazi vuoti con grida esaltate. «Dio lo vuole! Dio lo vuole!». Inizia il saccheggio, il mattatoio finale. (…).

Il resto lo trovate in “Vessel – Orrore in Terrasanta”.

Buona lettura.

A cura della redazione