LE CITTA’ SOMMERSE DEL FUTURO

Abbiamo parlato tempo fa di quali potrebbero essere le sorti di molte città nel mondo fra cento anno: fra i tanti disastri colpevoli della distruzione di molte metropoli, quello dell’innalzamento del livello delle acque nel globo terrestre è sicuramente uno dei più probabili. New York, Miami, ma anche altri posti in Europa e sul Mediterraneo: sono più di 1700 le città che rischiano letteralmente di affondare nel prossimo futuro. Lo rivela uno studio americano, secondo il quale almeno 80 delle città indicate nel dossier potrebbero finire sott’acqua entro la fine di questo decennio.

La causa di tutto questo? Il cambiamento climatico.

“Anche se fermassimo le emissioni globali, domani Fort Lauderdale, Miami Gardens, Hoboken e New Jersey finirebbero comunque sotto il livello del mare”, spiega il responsabile dello studio, il ricercatore Benjamin Strauss. “Centinaia di città americane hanno già un futuro sott’acqua, e il gruppo sta crescendo molto rapidamente mentre continuiamo a emettere carbonio nell’atmosfera”.

Strauss, della National Academy of Science, ha anche indicato le città che subiranno un punto di non ritorno nel caso in cui le temperature globali non potranno più essere controllate. Così come riporta anche Jeff Kluger per la rivista Time: “La causa, ovviamente, è il cambiamento climatico e lo scioglimento dei ghiacciai, ma urge soprattutto parlare su come possiamo tenere il problema sotto controllo”.

L’analisi effettuata dal Climate Central Analysis sui tagli delle emissioni potrebbe quindi essere più preoccupante rispetto alla versione raccontata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama a inizio anno. “Gli americani in tutto il paese stanno già pagando il loro prezzo”, commentò Obama a gennaio. Secondo lo studio di Strauss, oltre un quarto della popolazione si troverebbe a vivere al di sotto del mare entro il 2100. Un cambiamento, spiega Strauss, che colpirà “più o meno ovunque”, salvo “un massiccio sistema di dighe e argini” ancora tutto da ideare o costruire.

Meglio non starsene troppo con le mani in mano!

A cura della redazione