ARANUTHON – LA GENESI DEL MALE

Anche se l’estate sta lentamente volgendo verso il suo naturale termine e le vostre vacanze sono pressoché finite, ciò non significa che non possiate dedicare il vostro tempo libero alla buona lettura: è per questo che vi suggeriamo un altro volume che non può mancare nella vostra biblioteca personale del fantastico. Stavolta vi presentiamo “Aranuthon – La genesi del male” (191 pagine; 12 euro) di Domenico Valente pubblicato nella collana “Il foglio noir” da Prospettiva Editrice.

Il romanzo è il sequel del precedente lavoro dell’autore, intitolato “La follia omicida di una donna fantasma”. Il tormentato biennio 2002-2003, contaminato da loschi affari e sotterranee speculazioni edilizie, in cui la sorniona cittadina di Trani è segnata dalla cruenta mano di una famelica creatura destata incautamente dal sonno eterno, è quello che mette a dura prova i sottili equilibri di un “sistema” impreparato a un siffatto quanto inimmaginabile accadimento. La città cade inesorabilmente nell’oblio, le morti crescono vertiginosamente e, con esse, il terrore nella popolazione. Emerso dagli inferi, dilaniato dal tormento e dal rancore, quest’essere, dal nome casto e puro di Agnese, sensuale e dolce fanciulla nella passata vita terrena, ma spietato e malvagio nel suo irrefrenabile errare tra il nostro mondo e quello ultraterreno, avrà modo di conoscere la forza e la determinazione di un reporter, Maurizio Corso, che, in virtù di una serie di fortunate intuizioni, scriverà la parola fine al clima di terrore che imperversa nella confusa cittadina.  Alla distanza di non molti pleniluni però, quando alcuni eventi, orridi e raccapriccianti, sembrano relegati negli oscuri meandri dell’assopita memoria, si manifesta, dopo quello di Agnese, lo spettro, orribilmente esagitato, di una seconda creatura infernale. Generato dal desiderio della vendetta ed alimentato dall’odio, Aranuthon ritorna in questo mondo per dare il truce avvio a un’interminabile ed ennesima catena del male. Ambientato in quella Trani, la cui illustre storia continua a suscitare tanta emozione ed ammirazione, il romanzo è imperniato su una complessa indagine poliziesca, volta a identificare l’autore e le motivazioni di fatti efferati. La trama, tuttavia, lascia ampio spazio a varie riflessioni, di natura etica e morale, sul contesto sociopolitico, sull’affarismo a oltranza, sull’ipocrisia e sull’indifferenza elevate a sistema di vita, nonché su quel labile “borderline” che separa, con il progressivo degrado dei valori esistenziali, il bene dal male.

Come se legge nella prefazione del professor Filippo Ungaro, vi troverete di fronte a “un thriller, dalle intense sfumature horror, che vi lascerà senza fiato”.

Domenico Valente, nasce a Trani, storica cittadina pugliese, dove risiede. Analista contabile presso un’azienda del settore lapideo cerca di uscire dalla sterile monotonia della quotidianità dedicandosi allo sport, alla musica, saltuariamente al disegno e alla poesia. Il 2005 è l’anno della svolta. Provato da un incubo che ogni notte, per un’intera settimana, si manifesta inesorabilmente con un nuovo sconvolgente tassello, decide di trascrivere su carta il contenuto delle sue visioni. Nasce, così, nel 2007, il suo primo lavoro letterario: “La follia omicida di una donna fantasma”, edito da Matarrese Editore. Domenico Valente, è anche autore della lirica “Stupida Italia” che si è fregiata del plauso della Presidenza della Repubblica; già oggetto di interesse da parte di associazioni culturali e di quotidiani telematici di diverse città.

Buona lettura.

A cura della redazione