I NESNAS

Secondo Edward William Lane, traduttore britannico de Le mille e una notte del 1839, i nesnas sono creature appartenenti alla cultura orientale. Descritti come esseri: “alti la metà di un uomo, hanno mezza testa, mezzo busto, un braccio e una gamba, saltano con grande abilità e abitano in solitudine nella regione dell’Hadramaut e nello Yemen”.

Sarebbero, inoltre, capaci di parlare come un essere umano pur non avendo un apparato fonatorio completo. Alcuni di essi pare abbiano addirittura la faccia sul petto, proprio come i blemmi: un’antica popolazione nomade di razza etiope e lingua camitica che avrebbe abitato per secoli lungo le rive del Nilo e del Mar Rosso.

I nesnas avrebbero, per di più, una coda molto simile a quella delle pecore e pare avessero una carne dolcissima che le popolazioni dello Yemen ricercavano avidamente. La ragione di tanta voracità, sembra che dipendesse dal fatto che la carne dei nesnas generava al palato un immediato ed irrefrenabile desiderio di mangiare altra carne.

Nell’isola di Raji – l’attuale isola del Borneo – esiterebbe tuttora una varietà di nesnas provvista di ali da pipistrello.

Nella regione dello Yemen, queste entità vengono assimilate ai jinn. Si dice addirittura che essi siano un tipo particolare di spirito jinn, generati da un umano e da un Shiqq.

Borges nel suo Manuale di Zooologia Fantastica afferma che nel libro delle Tentazioni, figurano come demoni forniti di un solo occhio, una sola guancia, una mano, un braccio e una gamba. Ma secondo il commentatore Jean-Claude Margolin, i nesnas non sono mai esistiti se non nell’immaginazione di Flaubert.

Giusy Tolve