GRENDEL

“Grendel” è un fumetto creato da Matt Wagner e pubblicato in America dalla Dark Horse che prende il nome dalla mitologia, ma che l’autore ha saputo trasformare in qualcosa di unico: il protagonista, Hunter Rose, non è un eroe, ma il suo esatto opposto, un antieroe che incarna il male stesso… e potrete leggerlo in tutto il suo splendore grazie alla nuova edizione italiana proposta da Panini Comics, che ha di recente pubblicato il numero 0, “Il diavolo nelle azioni”, e il numero 1, “Ecco il diavolo”, che si prospettano come un must per tutti i veri intenditori di comics. Considerando poi che i volumi in tutto saranno dieci… ne avrete da leggere!

Wagner per caratterizzare il suo personaggio sceglie di ispirarsi al Grendel del mito, ma lo fa in chiave moderna, in parte ispirandosi anche a un altro grande fumetto degli anni che furono, “Phantom”, l’Uomo Mascherato creato da Lee Falk negli anni Trenta. Come l’Ombra che cammina, Grendel non è uno solo, ma molti, perché Grendel nel corso delle sue avventure ci sarà sempre attraverso le ere; anche quando il protagonista della serie, Hunter Rose, sarà morto, ci sarà un suo discendente che prenderà il suo posto con la maschera di Grendel sul volto, prendendo in eredità il suo essere sempre portato al male.

Altra certa influenza per questo capolavoro è quella del “Batman” di Bob Kane, tant’è vero che in circolazione esiste anche uno scontro tra i due personaggi, seppur appartenenti a case editrici diverse.

Thriller, crimine, poliziesco, horror, supereroi: difficile dare una collocazione precisa a Grendel, perché Grendel in sostanza è Grendel… nel bene e, soprattutto, nel male e il suo cinismo non conosce limiti… quando si fissa su un obbiettivo, non c’è niente che lo possa fermare, nemmeno se tutto ciò dovesse comportare la morte di innocenti.

La storia di Hunter Rose, il Grendel originale, è una storia tragica: è un autentico genio del crimine che sente la necessità di diventare Grendel per rivelare e sfogare il suo lato oscuro, una maledizione che colpisce anche chi gli è vicino. Infatti, durante l’evolversi delle storie, anche sua nipote verrà influenzata dalla malefica presenza.

Come si legge in quarta di copertina sul numero 0 dell’edizione Panini: “Sono state usate molte parole per descrivere Hunter Rose: bambino prodigio, autore di best seller, letale assassino. Ma nessuno è mai riuscito a cogliere l’essenza di quest’uomo. Nessuno si è mai nemmeno avvicinato a comprendere appieno il carismatico potere del Grendel originale, presentato per la prima volta quasi trent’anni fa in quella che è divenuta un’epopea che esplora con successo le radici e le conseguenze del male assoluto. Acclamato per le originali tecniche narrative, le sfumature psicologiche, la dettagliata caratterizzazione di un enigmatico antieroe, Grendel (…) ha consacrato Matt Wagner fra i più grandi visionari del medium”.

In coda al numero 1 possiamo cogliere altre notizie importanti sul personaggio: “Per anni la vita di Hunter Rose, il Grendel originale, è stata accessibile solo attraverso la lettura dei suoi diari. Quando una minaccia all’apparenza ultraterrena invade il mondo dell’assassino mascherato, le conseguenze sono talmente terribili da non poter essere nemmeno riportate sui taccuini personali del signore del crimine… Ecco il diavolo segue Hunter Rose, romanziere di giorno e boss del crimine organizzato di notte, in un periodo mai narrato della sua carriera, mostrandolo alle prese con gli avversari di sempre, la polizia (incluso il prodigioso lupo Argent) e la stampa, ma anche con un pericolo di origine potenzialmente sovrannaturale. Sull’orlo della perdita dell’autocontrollo, il genio criminale vestito di bianco e nero dovrà adottare soluzioni drastiche per liberarsi dalle cattive vibrazioni che lo perseguitano in un crescendo palpitante di azione”.

Le caratteristiche grafiche sono anche in questo caso uniche: Wagner supera il concetto stesso di fumetto, creando un’opera che in parte ricorda il modo di dipingere di Luis Royo. Siamo di fronte a un romanzo illustrato, a un fumetto romanzato, a una galleria di quadri con le parole, a una storia corredata di immagini, con soluzioni grafiche azzardate, ma sempre riuscite e un utilizzo costante di solo tre colori: rosso, bianco e nero, i colori di Grendel.

Come si legge nella rubrica di approfondimenti sempre sul numero 0 dell’edizione della Panini, “Grendel è una serie complessa. È una serie che, a fasi alterne e con lunghe pause, prosegue da trent’anni. La sua prima apparizione infatti, pubblicata dalla ormai defunta casa editrice Comico, risale proprio ai primi mesi del 1983, esattamente trent’anni fa, in “Primer 2”. Narrativamente, invece, Grendel segue una serratissima continuity interna che si snoda per migliaia di anni di storia, ma che per certi versi resta sempre profondamente legata al periodo della sua genesi, gli anni Ottanta, e ruota tutta intorno alla cultura pop di quei tempi, al fermento culturale che ha dominato quel decennio.

Il diavolo nelle azioni per esempio, prima storia ufficiale del canone di Grendel (le precedenti sono state infatti disconosciute (…) da Wagner stesso pochi anni dopo), è infatti del 1986, anno fondamentale dell’industria del fumetto statunitense, snodo culturale e punto fondamentale in cui il modo di concepire il fumetto è cambiato per sempre. Grendel è parte di questa rivoluzione”.

Ora tocca a voi rivoluzionare il vostro concetto di fumetto e immergervi nelle pagine di “Grendel”… non ve ne pentirete!

Davide Longoni