AD LUCEM

Il 21 dicembre 2012 uscirà “Ad Lucem”, il secondo romanzo di Alessandro Cortese e sequel del fortunato “Eden”, opera che è stata capace di proporre un’audace reinterpretazione della Genesi rivisitandola dal punto di vista degli angeli, ribelli in nome della libertà.

“Ad Lucem” è un romanzo fantasy dal sapore mistico ed esoterico che si apre con la cacciata dei rivoltosi dal Paradiso: la congiura degli angeli è stata scoperta e i colpevoli severamente puniti. I cherubini hanno strappato loro le ali, prima di gettarli nell’infinità del baratro dalla cima del Gòlgota, il monte della punizione.

“Non c’è segreto che la luce non riveli! E non c’è niente che la luce non possa dare e togliere!”: così Lucifero, che di quella congiura era stato il capo, incalza gli angeli caduti sul fondo dell’Abisso, spingendoli a perseguire la sua causa e trasformandosi, di fatto, da rivoluzionario a dittatore indiscusso. Le anime perdute intrappolate negli inferi lottano dando vita al Caos, inteso non come disordine ma, piuttosto, come una nuova forma di ordine, ben diverso da quello conosciuto a Eden.

“Era mostrando la sua forza che il custode prometteva a quelle genti di portare a compimento ciò che gl’importava. Tornare in Cielo per portare la vendetta e gridare la sua rabbia. Non da profeta ma da seminatore. Non da figlio ma piuttosto d’Avversario.”.

Gli scenari eterei assaporati in “Eden” lasciano stavolta il posto ad ambientazioni apocalittiche, violente e spaventose, capaci di tratteggiare nelle pagine del romanzo la confusione dalla quale emerge Lucifero. Il linguaggio misurato e controllato del testo precedente diventa ora più ricco, sino a farsi addirittura solenne, a volte, ma noioso mai, mentre la narrazione si frammenta in un contesto abbondante di citazioni, chiarissime in certi casi (quando a essere citati sono i Vangeli, la Divina Commedia o Pinocchio) e più oscure in altri (un occhio attento può ritrovare velati riferimenti a Pasolini, Bakunin, Lenin e al teatro d’ogni tempo, da Seneca a Euripide, da Shakespeare a Pirandello).

“Ad Lucem” è un romanzo che si presenta come una commistione tra diverse credenze, miti e religioni, in un lavoro che appare molto più maturo del precedente, alla luce degli approfonditi studi fatti dall’autore prima di arrivare alla stesura del testo finale, come dichiarato da lui stesso: “Ho messo a confronto diverse fonti e fatto uno studio accurato degli argomenti che volevo affrontare, prima di approdare alla mia versione dei fatti. Per il secondo capitolo di questa trilogia, la proposta presentata a Paco Simone (editore di Arpanet, n.d.r.), e accolta da lui con entusiasmo, è stata di non fermarsi alla sola narrativa, di aggiungere una parte di saggistica in appendice al libro, una sorta di complemento accademico di circa 50 pagine che, attraverso l’uso dei riferimenti bibliografici mirati, possa offrire maggiori spunti e possibilità al lettore. Tutto ciò è il risultato di un lavoro impegnativo ma soddisfacente, perché capace di dare nuova luce anche alla sezione narrativa che lo precede.”

Insomma, aspettatevi un romanzo appassionante, a volte inquietante, che si muove su solide basi teologiche ed esoteriche per indicare al lettore un vero e proprio percorso iniziatico.

Alessandro Cortese (Messina, 1980) si avvicina al mondo della scrittura dopo una brillante, seppur breve, carriera accademica. Dopo la laurea in chimica, consegue con successo un dottorato in scienze, ma si lamenta del fatto che una vita non basti per studiare qualunque cosa, quindi si dedica alla ricerca religiosa e alla letteratura mitica perché possano ispirarlo nello scrivere. Tra le principali opere, “Vita e ricordo di Mary Ann Nichols. Prostituta” (ARPANet, 2007), “Eden” (ARPANet, 2010), il suo romanzo d’esordio che racconta la caduta di Lucifero, ribaltando l’opinione comune che si ha della Creazione. Il 21 dicembre 2012, come detto, uscirà “Ad Lucem”: il secondo tassello, quello che completa la cacciata degli angeli e della razza umana, proiettando figli del Cielo e della Terra verso la fine del mondo.

Buona lettura.

Davide Longoni