CIAO NEIL

Neil Armstrong è morto il 25 agosto 2012 (per noi in Italia era già il 26), per “le complicazioni post operatorie” a seguito dell’intervento chirurgico di quadruplo bypass coronarico che aveva subito il 7 agosto. E’ stata la stessa famiglia dell’astronauta a darne la notizia, definendo Armstrong “un eroe americano riluttante”, che “ha servito la nazione con orgoglio, come pilota di caccia della marina, di aerei sperimentali e astronauta”.

Neil Armstrong è sempre stato un eroe schivo, ma fu non solo il primo uomo a mettere piede sulla Luna, ma anche l’americano grazie al quale gli Stati Uniti recuperarono – in piena Guerra Fredda – il doppio smacco che l’allora Unione Sovietica aveva inflitto a Washington. Prima con lo Sputnik, il primo satellite artificiale, messo in orbita il 4 aprile del 1956, e poi il 12 aprile 1961 con il maggiore Juri Gagarin, che fu il primo uomo nello spazio.

L’America di quei tempi rimase tramortita e il 25 maggio 1961 fu l’allora presidente John F. Kennedy a dichiarare al Congresso che sarebbe stato “obiettivo nazionale” portare l’uomo sulla Luna entro la fine del decennio. La Nasa ci riuscì con la missione Apollo 11 con Armostrong al comando il 20 luglio del 1969.

Al di là di tutte le congetture e le ipotesi che seguirono questa mirabile impresa, al di là dei dubbi se davvero Armstrong e l’Apollo 11 raggiunsero la Luna e vi sbarcarono o fu tutta una montatura, al di là dei “mirabolanti” racconti su Ufo e basi lunari extraterrestri trovate dagli astronauti americani… al di là di tutto, a noi piace ricordarlo così, con la frase che ebbe a dire quando appoggiò il suo piede sul suolo del nostro satellite: “Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità”.

Ora il grande balzo l’hai compiuto tu, caro Neil… e le stelle stanno sempre a guardare!

Davide Longoni