ANTONELLA PAGANO

E’ artista a tutto tondo. Un’esuberante signora poliedrica e creativa, autrice di saggi e testi teatrali, racconti, poesie, poemetti e filastrocche ma è anche pittrice, ideatrice e creatrice di particolari oggetti artistici come i suoi originalissimi “Libri d’artista” che riscuotono notevole successo. Pugliese di nascita, ha vissuto per lunghi anni a Matera. E’ laureata in sociologia e vive a Roma, dove si occupa di cultura grandi eventi e politiche giovanili della cultura capitolina. L’innata vivacità culturale e i percorsi accademici le hanno consentito di ideare il “Modello di Pedagogia dell’Arte che passa per la Creatività e conduce alla Bellezza”. Numerosi sono i riconoscimenti tra i quali segnaliamo: il Premio Isabella Morra di Valsinni per la raccolta di liriche “Stranavvento”; il Premio San Vitale in Bologna per l’opera teatrale: Brigantessa dalle lunghe trecce; il Premio speciale Carolina D’Araio di  Potenza per il poema Apolide; ultimo, il 21 giugno scorso a Roma, il Premio Speciale Eudonna conferitole per essere Artista a 360 gradi  e per il testo che raccoglie 150 pensieri per l’Italiaunita. Tra le pubblicazioni ricordiamo: 5 pensieri…un unico messaggio (Edizioni Giannatelli Matera-2001) scritto insieme ad Anna Maria Mangieri, Michele Martinelli, Rosa Patrone e Giovanni Rosiello, ma è soprattutto sul poemetto Percorrimi (CalicEditori- Lavello/Potenza- 2007) che desideriamo soffermarci.

Infatti, possiamo dire che in questa composizione ci sia tutta Antonella Pagano e che senza dubbio si tratti del suo “Manifesto esistenziale”, il filo rosso di tutta la sua opera. Percorrimi è l’inno alla vita e all’amicizia, è poesia che indaga e spazia in quelli che la stessa autrice definisce i “territori dell’anima, fisici e del pensiero”. Ma in Percorrimi c’è anche una potente aderenza alla realtà contemporanea, è denuncia sociale ma è l’approdo alla parola magica che, per l’inguaribile romantica anche un po’dandy, qual è Antonella Pagano, è di fondamentale importanza: l’amore. Un amore discreto e vasto, manifesto in tutte le possibili forme espressive.

In occasione dell’ennesimo riconoscimento, quello più recente, il Premio Eudonna, le abbiamo chiesto di rilasciarci un’intervista per illustrare, con parole sue, le idee e l’impegno culturale di cui è protagonista appassionata. E, come sempre, Antonella non si è smentita; è un profluvio generoso di concetti, inventiva e curiosità, il tutto comunicato con un linguaggio ricco, originale che diviene, anzi è  parte integrante della sua arte. Proponiamo ai nostri lettori, proprio qui di seguito, il suo “palpitante” pensiero:.

VOGLIAMO PARLARE DELL’ULTIMO RICONOSCIMENTO CHE LE E’ STATO TRIBUTATO, IL PREMIO EUDONNA PER LA RACCOLTA 150 PENSIERI PER L’ITALIAUNITA (TESTO ANCORA NON PUBBLICATO). MI SEMBRA CHE LA MOTIVAZIONE NON FACCIA CHE CONFERMARE IL SUO ESSERE “ARTISTA A 360 GRADI”…

Debbo dire che non è facile parlare di sé mantenendo la sobrietà, ancor di più dei Premi, che dirle? Mi è capitato che  lo scorso 21 giugno, a Roma, mi sia stato riconosciuto il Premio speciale Eudonna, con la seguente motivazione: “straordinaria Femminilità, Artista a 360 gradi, donna e artista coraggiosa e assolutamente Libera, ma anche per il Libro di narrazione della storia d’Italia”; ne sono assai lusingata e non nascondo l’emozione nel parlargliene; un migliaio di persone  dinanzi alle quali, per quanto tremassi, confesso d’essere stata ardita, la possibilità di fare un dono alla platea ha superato il turbamento cosicché ho dedicato loro: l’Ode alla Madre. Ma parliamo del mio libro, anzi, del libro scritto da 151 persone: “150 pensieri per l’Italiaunita”; non è ancora pubblicato, eppure è così presente nella discussione culturale sia nella Capitale, che italiana, che è davvero un evento singolare e perciò rilevato; è assolutamente unico, originale sia per aver saputo rendere in modo ortodosso la “narrazione” che l’aver rispettato lo spirito più autentico delle Celebrazioni istituzionali del 150ennio. L’idea è partita da un ricordo che è riaffiorato teneramente: il  “gesto” di mia madre, non solo per aver predisposto il corredo nuziale per la figlia femmina e per il figlio maschio, non è tradizione questa, ma per averlo donato ad entrambi disponendovi sopra la bandiera italiana. Il libro trasversale alle età e alle professioni, percorrendo il territorio nazionale, scopre eroi non annoverati nei libri di storia ufficiale, personaggi particolarmente interessanti, notizie curiose e ricordi straordinari, oltre all’intrinseco valore della memoria. 150 pensieri, che ha meritato il logo e il patrocinio del Comitato nazionale per i festeggiamenti del 150ennio e il logo e patrocinio della Società italiana Dante Alighieri, mi preme dire che è soprattutto un libro corale, un’emozione corale, un abbraccio composto da 300 braccia, 300 mani e 300 cuori, e questo è valore incommensurabile.

TORNIAMO INDIETRO DI QUALCHE ANNO. NEL 2007 LEI HA PUBBLICATO IL POEMETTO PERCORRIMI, POSSIAMO DEFINIRLO “IL MANIFESTO” DELLA SUA CARRIERA ARTISTICA?

Ho subito voglia di dirle che non v’è nulla di più fantastico che essere se stessi, veri sempre e coerenti sempre. Riesce a immaginare sette miliardi di uomini e donne che sono se stessi? Quanta originalità? E riesce a immaginare il grigio fetido che si spande sul globo allorché si abbraccia la fede dell’omologazione? Ecco, in primis Percorrimi è il poema dell’autenticità della persona; l’ho dedicato “all’Uomo / che’ reimpari ad essere stambecco / sollevi lo sguardo alle vette / sappia scorgere il punto luminoso / afferrare la luce e galopparla / galopparla sino al chiarore del più risplendente sé”. E’ il riappropriarsi nel senso più bello della: parola, è il vessillo contro: l’ipocrisia e la menzogna, è l’invito a: predisporsi in “atteggiamento dinamico, all’uso della parola per illuminare il fondo oscuro delle cose”. E’ il “poema controtendente e non omologato, d’affascinante impegno, grido civile” e sociale tra rondini e camini della nostra ridente provincia, che amo infinitamente. “Homo, non homo” questa la nobile finalità del viaggio mondano di ciascuno e questo poema, a detta di tanti critici, ne è il vessillo. “Il canto si sprigiona in una passionalità accorata che salva da qualsiasi contaminazione l’io e lo rende sublime e inattaccabile, pura nota d’una sinfonia che aleggia in ogni dove e fa sentire il senso del divino come un dono da conservare per l’eternità”… mentre si galoppano le nubi e le colline dei nostri paesi d’origine dov’è interrata la nostra anima e dove andare a ricaricarsi di energia pura e creatività. Ho riferito molte parole non mie, ma lei è stato acuto, è proprio così, Percorrimi è il manifesto della donna Antonella Pagano e son fiera che abbia battuto un significativo record editoriale.

A PROPOSITO DI CREATIVITA’, QUALCHE ANNO ADDIETRO HA IDEATO, MI CORREGGA SE SBAGLIO, UN MODELLO ATTINENTE CULTURA E  CREATIVITA’. PUO’, IN BREVE, DARCI MAGGIORI RAGGUAGLI? E SOPRATTUTTO A CHE RISULTATI E’ PERVENUTA?

Dalla fecondità dei territori fisici che ho passato al vaglio del mio intimo territorio dell’anima  ho tratto illuminazioni per comporre una sorta di Paese, un Territorio macro con tanti paesini, villaggi, strade. Il cartello di questo grande Territorio è : Modello di Pedagogia dell’Arte che passa per la creatività e conduce alla Bellezza , bellezza quale valore. Un conio inedito, personalissimo, che ha generato anche gli strumenti di applicazione didattica e visivo-percettiva, sono Opere d’Arte che hanno  utilità nella prassi:  gli Abbracci della poesia, la Tenda dell’abbraccio, il   Florileggìo, le Pagine d’Acqua, Il Parolario, l’Aia dell’etnocerchio, le Berceuses di lucanità, la Filastrocca dei fiori, gli Arcipelaghi delle virtù, le valigine dei mille Campanelli e altri strumenti ancora con cui sperimento concretamente il Modello nelle scuole di ogni ordine e grado, in Istituzioni culturali, gallerie d’arte, sedi istituzionali e università di tutta Italia. Un Modello che punta all’essenza e all’ordine e sollecita in modo particolare la creatività; ha ottenuto anche significativi risultati con i bambini diversamente abili e presto sarà sperimentato con i post-comatosi. Sa cosa mi commuove tanto? Che una quindicenne liceale mi scriva una mail – dopo che ho sperimentato il Modello nella sua classe – e mi parli proprio del Silenzio, e scriva le parole che seguono, grandi, immense fantastiche parole: ”Il silenzio: Il silenzio non è vuoto, è pieno. Stando in silenzio ci rendiamo conto della realtà che c’è intorno, stando in silenzio non ci sottomettiamo al rumore, ma esaltiamo una Presenza, una Presenza che è eternamente in mezzo a noi. Con il silenzio affermiamo l’altro, meglio che se annuissimo alle sue parole, il silenzio è la contemplazione della verità. (Chiara Piccenna – Liceo Scientifico Dante Alighieri di Matera a.s. 2006). Nelle parole di questa adolescente la risposta più eloquente, almeno sul fronte di uno dei tanti momenti di cui si compone l’applicazione del Modello in classe. Il mio archivio è prezioso di molte testimonianze che attestano l’efficacia della sperimentazione utili al suo stesso continuo perfezionamento.

LEI QUANDO SCRIVE SI RIVOLGE AGLI ADOLESCENTI MA ANCHE AGLI ADULTI. IN QUALCHE MODO FA RIAFFIORARE ALLA MEMORIA IL GRANDE NARRATORE E INTELLETTUALE GIANNI RODARI, CELEBRE AUTORE PER RAGAZZI (E PER L’INFANZIA) MA ANCHE PER GLI ADULTI. PURE LEI, COME RODARI, HA PASSIONE NEL PENSARE ED ELABORARE FILASTROCCHE. CHE SENSO HA SCRIVERERLE PER LE PERSONE MATURE?

Ecco, ascolti: Albeggia al castello melfitano:…Albeggia e canta il gallo/canta la nuova storia/col petto ch’è in gran boria./Serbo l’azzurro ed il melograno /del nobile giardino melfitano…del Dominus del mundi/… di Federico il grande/mito, dominatore/massimo imperatore/divora storia eppur letteratura /padron della poesia e della pittura/non si lasciò sfuggir neppur l’architettura/figura della storia è grande assai lui seppe anticipare talmente i tempi/che beffi fece sommi/eppur potenti/… Che grande immenso genio/se solo io ci penso/etnie, religioni tutte fece incontrar /anzi se proprio vuoi saperlo/le fece affratellar/e noi ?/guerreggiar/questo sappiamo far./…Lui già pensata avea l’Università…Nei pochi versi spigolati qua e là nella filastrocca lunga ben 190 versi, credo lei possa trovare la risposta. Così è per la filastrocca dedicata a Barcellona in Spagna e in altre. Nei miei studi di medicina e matematica affonda la ricerca sui bioritmi e sui ritmi circadiani. Le debbo confessare che la musicalità della mia poesia rispetta i ritmi naturali dell’uomo, nelle filastrocche in particolare i ritmi cardiaci, perciò sono utili, ovvero la loro utilità va oltre l’evidenza letteraria e/o ludica e/o didattica dei fatti che narro.

Le variazioni delle funzioni biologiche nel tempo sono importanti per i bambini, per gli adulti e per i disincantati e….coccolo in seno i territori bruciati, donne oggetto di commercio, bambini oggetto di desiderio sessuale adulto, Anna Frank, Etti Illesum e scrivo canzoni: Tanto mare all’orizzonte /e sole da scaldare i ghiacciai…e ballate: La ballata dell’ uccellina, In fondo al pozzo della casa rosa, E dire che ero rondine con te, e ancora: Fascine faville… eccetera. Angelo Molino e Gabriele Buonasorte i due maestri musicisti che stanno scrivendo le partiture. Musica e poesia hanno sostanza comune: il ritmo ed entrambe sono terapeutiche.

FACENDO RIFERIMENTO ALLA FANTASIA E ALLA NARRATIVA FANTASTICA, DA OPERATRICE CULTURALE E STUDIOSA DI SOCIOLOGIA CHE SPESSO OPERA NEL MONDO DELLA SCUOLA, CREDE CHE SE NE DIA IL GIUSTO SPAZIO? QUANTO RITIENE CHE I BAMBINI E I RAGAZZI NE ABBIANO BISOGNO IN UN MONDO SEMPRE PIU’ COMPLESSO COME QUELLO ODIERNO?

In verità queste sono due domande. Rispetto alla prima dovrei risponderle tenendo alla destra i Programmi ministeriali; ne verrebbe un commento lunghissimo, su tutto non ho piena competenza, per certi versi sarebbe non proficuo. Ho invece piacere di dire che è l’Insegnante, il depositario della magia demiurgica delle anime e della conoscenza. E’ un lavoro che non si deve fare per mestiere, ma per vocazione. La società contemporanea manca di Maestri; dobbiamo farci Maestri, essere consapevoli che ogni nostro gesto è osservato dai soggetti in formazione, e i gesti -modelli- sono più forti delle parole quando si deve diventare adulti. Inoltre, la scuola è stata burocratizzata oltre misura. Nella scuola la fantasia, fatte le debite eccezioni, non trova molto spazio, ma quel che è più grave non trova molto spazio nella famiglia. La famiglia ha la bacchetta magica in assoluto più grande. Che si smetta di affidare alla scuola, per intero, il compito educativo e di formazione delle giovani generazioni. Intanto, il bambino mette a punto il proprio “copione” di vita da 0 a 3 anni; tutto quello che verrà in seguito non muta quel copione, può arricchirne le coordinate, ma non lo muta nella sostanza. Dunque è la famiglia “colpevole” nel bene e nel male. Il ruolo genitoriale è primario, assoluto e insostituibile. La degenerazione dell’istituto familiare è la causa di gran parte del male di vivere attuale. La fantasia  dei nostri bimbi viene “uccisa” prima in famiglia, poi nella scuola, quando gli insegnanti si limitano a fare il mestiere e rincorrere il “ventisette”.  La scomparsa molto rilevante della figura paterna, circa il 60% di divorzi con affido dei figli alla madre nel 97% dei casi, è la scomparsa del Maestro e del Padre. La femminilizzazione del nucleo familiare è l’impoverimento dell’esperienza di vita di un bambino, pur riconoscendo l’eroismo femminile in molti dei casi di separazione. Basta anche con le deleghe alla scuola di calcio, alla palestra, alla piscina, all’insegnante di pianoforte, di chitarra etc. etc.; tutto questo può esserci solo se c’è la famiglia, se è multiplo il tempo vissuto e sperimentato in famiglia, con papà, mamma, i fratelli, i nonni, i libri, la natura, la lettura comunitaria, il commento dei quotidiani, le coccole attorno al desco, i giuochi in cortile con i bambini del vicinato e un’oretta di televisione. Poi, e se resterà del tempo, potrà anche esserci altro. In quelle coccole attorno alla tavola dove si mangia insieme, la fantasia viene nutrita e Le assicuro che è un nutrimento che non ha pari. In famiglia, intorno alla tavola imbandita costruiamo la nostra “Miniera della Fantasia”, quella ci farà grandi medici, elettricisti, grandi avvocati, ingegneri, meccanici, pensatori, musicisti, insegnanti, operai, semplici cittadini, sempre quella, la Fantasia ed è la Fantasia  ci fa grandi gli uomini.

UNO DEI SUOI ARGOMENTI   E’ LA  LETTERATURA PENSATA COME “TIPICITA’ AL FEMMINILE”, PERCHE’?

Io sono una donna, il femminile è uno degli aspetti del genere umano. Entrambi, maschio e femmina, hanno una componente maschile e una femminile; non sono in guerra le due parti di noi, sono invece la ricchezza del genere. C’é una grande confusione e disconoscenza di questo come della differenza tra sesso e genitalità. Nasce in queste disconoscenze tutto il pastrocchio.  Io parlo di sensibilità, quella non conosce i confini del genere, delle razze, ma vi sono cose che possono essere lette attraverso la nostra parte femminile  e cose che è preferibile siano lette attraverso la nostra parte maschile, accidenti non è fantastico? Occorre un livello maturo di consapevolezza, però, per averli schierati con noi i due lati. Non so, ma potrei dire che io più d’uno l’ho schierato con me; quando tutta la mia manualità si mette in moto e vengono fuori speciali abilità mi riconosco in tutta la femminilità che ho ammirato nei modelli della mia infanzia e poi mi riscopro abile nei modelli maschili della mia infanzia; c’è tenerezza nelle cose che creo, c’è vezzosità, leggerezza… Come poter affermare che la tenerezza è femminile se i giganti che mi hanno preceduta hanno affermato che la tenerezza è dei grandi uomini? Uomini e donne, intendevano. Ho cucito proprio io i sedici teli di tulle della mia Tenda dell’abbraccio, abilità femminile? E i grandi sarti italiani, non sono forse maschi? Sì c’è una cifra materna, femminile,… ma io vengo da lontano, molto lontano…..latini, greci, cinesi, giapponesi…..chissà.  Tito Livio e Tacito affermavano che il suono di strumenti nei riti avevano lo scopo di mettere in fuga il mostro pronto a divorare il corpo celeste, il caos che minaccia il cosmos, non sarà per questo che io suono i campanelli?

E SULLE ALTRE SUE ELABORAZIONI CREATIVE COME I “LIBRI D’ARTISTA” CI VUOLE SPIEGARE COME E CON QUALI MATERIALI LI REALIZZA? E DA DOVE PRENDONO ORIGINE LE IDEE?

I miei “Libri d’Artista” sono nati quand’ero ancora a Matera, dunque sto parlando del 2002-2003; gli Abbracci della poesia, oltre che essere strumenti del Modello, sono autentici “Libri d’Artista”, Metafore d’arte, Libri da indossare. Li realizzo con le mie mani, una sorta di editoria self made, un recupero del passato nobile, della manualità strategica per l’evoluzione dell’Uomo, della Storia, della Civiltà. Non ve n’è uno simile all’altro, copertine-scrigno realizzate con le carte più preziose da tutto il mondo, arricchite di pietre semipreziose, conchiglie rare e da collezione, pizzi, merletti di rara fattura, anche d’argento, porcellane, swarovski e mille altri decori. All’interno si snodano le pagine di seta manoscritta e ripiegata in modo che chiunque si ritrovi tra le mani un libro a volte palmare, a volte di dimensione quaderno, a volte molto più grandi, può leggere, toccare la seta e sentirne la consistenza materica e soprattutto toccare le parole. Particolare successo a Barcellona di Spagna ha avuto  il “Libro d’Artista”: Il libro del “sé”, ma anche La ciudad en un livre . “Manoscrivere” e realizzare un libro tutto intero mi consente di sfidarmi. Manualità, cerebralità e cuore cooperano, che gioia! E poi s’immagina la storia di due brigantesse della storia unitaria d’Italia scritta sulla stoffa? Tutt’altra storia. E la storia del Bambino nato in mezzo al mare? L’Apolide? Ci pensa a poter toccare i marosi, la vita sconquassata trascritta sulla stoffa? Parole che passano attraverso l’epidermide per raggiungere il cuore come schioccate da una freccia?

CI DICE QUALCOSA SU QUELLE CHE LEI CHIAMA METAFORE D’ARTE ?

Certo. Intanto e subito che è la materializzazione delle metafore poetiche, il mio lato pragmatico che traduce in sostanza materica le parole. Parole, azioni, metafore, oggetti. Negli ultimi tre anni ho creato, dunque, complementi di abbigliamento, probabilmente ho escogitato altri modi per canalizzare, veicolare messaggi. Nel caso della Calanchina, per esempio, ho elaborato una sciarpa di tulle molto glamour, old style-modern fashion, cintura per jeans, cappellino, a seconda della creatività e della personalità della donna che la indossa, ma, su ciascuna v’è un fogliettino di seta su cui ho manoscritto un messaggio, un inno alla vita. Eppure, pensi, l’idea nasce dall’osservazione di una semplice goccia d’acqua….e son finita persino sulle pagine di Dagospia! Adesso sto lavorando molto gioiosamente ad una giacchina che si chiamerà, pensi un po’: Pensiero, le assicuro che è davvero affascinante vedere come un quadrato di stoffa possa diventare, con una cucitura di qua ed una di là, una giacca fashion.

CONCLUDIAMO L’INTERVISTA CHIEDENDOLE A COSA STA LAVORANDO…

Le assicuro che non smetterei, non abbiamo parlato delle mie pieces teatrali, del palcoscenico sul quale son riuscita a realizzare la sfida più ardita: portare la parola poetica a teatro! Non abbiamo parlato del “Mondo infestato solo di scampanellìi”, ma ci risentiremo prima o poi, ho delle notizie davvero fuori del pensabile! In settembre, grazie al fatto che i miei “Libri d’Artista” sono arrivati in Cina, alla Tsinghua University, tra le più prestigiose Università del Celeste Impero, saranno in Roma il rettore e il responsabile della casa editrice, interna alla stessa Università, sicché prevedo sviluppi e questo mi dà bellissime scariche di adrenalina. Ho appena licenziato Tandem, un racconto Fantasy-noir con viraggio su altre nuance di cui non dico ancora. Sto viaggiando per alcuni paesi del Lazio particolarmente ricchi di storia ed ho progettato 10 storie per 10 paesi, affascinante Roccasinibalda col suo gigantesco Castello a forma di Aquila, le sue mille leggende, le sperimentazioni naziste, Caresse Crosby, la milionaria americana che fece arrivare al Castello i grandi artisti da tutto il mondo, l’inventrice del reggiseno, la mecenate dell’arte e la  promotrice della pace tra i popoli, talché ideò anche il Passaporto dei Cittadini del Mondo. Lancerò in settembre il Premio Mondiale “Prego in Poesia”.  Viviamo derive, esaltazioni, fanatismi e stiamo per varcare una soglia meravigliosa, quella che si aprirà alla fine dell’anno 2012; se posso pubblicare la mail, a qualcuno potrebbe interessare ricevere informazioni: pregoinpoesia@gmail.com, la ringrazio. Spero presto di dare il via alle mie performance teatrali, di cui sono autrice e regista, su uomini e donne illuminati, Nobel per la Pace e Modelli straordinari di vita. Spero inoltre di dare presto alle stampe la: “Teatrale trilogia”.

ANCORA UNA VOLTA ANTONELLA PAGANO HA SAPUTO SORPRENDERCI CON LE SUE “PAROLE IN LIBERTA’” CHE TROVANO IL MODO E LA STRADA PER DIVENIRE OPERE D’ARTE. LA RINTRACCEREMO IN CHISSA’ QUALE ALTRO TERRITORIO FANTASTICO, CERTI CHE RIUSCIRA’ NUOVAMENTE A STUPIRCI!

Filippo Radogna